venerdì 18 marzo 2011

5 Film

Attenzione: il post che segue contiene qualche spoiler.


Sul numero di D Repubblica del 19 febbraio 2011 c’era un interessante e succoso articolo al quale hanno contribuito 11 giornalisti del settimanale supplemento di Repubblica, intitolato Le tredici scene più sexy con sottotitolo Statuetta o no, questi film per noi valgono la nomination: alla (nostra) carriera sentimentale. In sostanza erano selezionate 13 scene sexy di film, catalogate secondo il gusto di coloro i quali avevano redatto l’articolo. Ho adorato leggerlo perché mi ha ricordato molto le chiacchiere con le quali io e le amiche cinefile ci intratteniamo, che non sono (soltanto): «Anvedi quanto è bono quello in quel film» ma sono invero considerazioni su scene, sequenze e momenti che hanno parlato al nostro cuore di piccole romanticone emozionandoci, cullandoci e facendoci sognare.
Ho deciso pertanto di prendere a pretesto questo delizioso articolo per stilare una mia lista delle scene romantiche (questo blog è giovane ed è un po’ presto per parlare di quelle sexy, aspettiamo di aver rotto completamente il ghiaccio) che di più hanno fatto battere il mio cuore.

Prima dell’alba: Richard Linklater, 1995
Un classico un po’ scontato, lo so, ma funziona sempre: Lui (Ethan Hawke) americano incontra lei (Julie Delpy) francese su un treno, attacca discorso e le chiede di trascorrere insieme la giornata a Vienna, che è la stazione dove il loro treno sta per fermare, e lei accetta. I due (ventenni) parlano, si conoscono e si piacciono subito tantissimo. Entrano in un negozio di dischi e lei gli propone di ascoltare una canzone in una cabina audio. La musica parte. Loro si conoscono da circa un’ora e l’attrazione è già fortissima e in quello spazio angusto, con le note di Come here di Kath Bloom ci sta davvero per scappare un bacio, ma non succede! Lei lo guarda, lui sorride, poi lui guarda lei che ma sposta subito lo sguardo; ad un certo punto sembra quasi che lui stia per prendere una qualche iniziativa, è solo un momento, perché le si volta verso di lui e non succede niente, la musica continua.


Paura d’amare Garry Marshall 1991
Una piece teatrale diventata film nel 1991 grazie a Marshall che all’epoca era fresco del successo planetario di Pretty Woman. Lei, Frankie, è una Michelle Pfeiffer imbruttita e scialba, con i capelli color topo che fa la cameriera in un ristorante di New York con un passato turbolento e triste, che incontra lui, Johnny-AL Pacino, più affascinate che mai: uno uomo appena uscito di prigione per un piccolo reato di frode che ricomincia una nuova vita lavorando come cuoco nel ristorante dove lavora anche Frankie. Per lui è un colpo di fulmine, ma lei ha paura, appunto, paura a causa di una storia passata con un compagno violento, per il sogno infranto di poter essere madre e l’amarezza della vita che l’hanno resa sospettosa e diffidente; lui la corteggia e iniziano una relazione, fanno l’amore, poi lui diventa troppo invadente, litigano e si riappacificano. Siamo alla scena finale, entrambi guardano l’alba dalla finestra dell’appartamento di Frankie ascoltando il Clarie de lune di Deubussy per radio. Lei cerca un uomo che la ami per sempre e malgrado tutto e l’ha trovato. Non gli ha mai confessato la sua età, prima gli ha detto di avere 32 anni, poi 35. Finalmente si sono chiariti, lui siede accanto a lei davanti alla finestra mentre si lavano i denti e lei: «Per sempre e malgrado tutto?» lui annuisce e lei: «Ho 36 anni..», e lui le accarezza dolcemente una coscia.



Calda emozione Louis Mandoki 1990
Il titolo originale è White Palace, che, come spesso succede, è di gran lunga migliore del titoletto all’italiana, ma trattandosi di un film sulla torrida passione tra un ragazzo di 30 anni e una donna di 46 ecco spiegato l’arcano. Lei è Nora (Susan Sarnadon, bella come non mai) e fa la cameriera, lui è Max (James Spader, bravo attore assai sottovalutato, spesso coinvolto in film a tematica “hot” pur non essendo un fusto, ricordato dai più come l’avvocato sadico del film Secretary ) un manager rampante. Entrambi hanno storie drammatiche alle spalle, lei lo abborda una sera in un bar e cominciano una relazione, lui tenta di far sì che il loro rapporto evolva, prova a presentarle la famiglia, ma niente, Nora è troppo distante dal suo mondo alto borghese. Finalmente i due si ritrovano nella scena finale e…… lascio la parola alle immagini :


Borotalco Carlo Verdone 1982:
Verdone che per tutto il film cerca di sedurre Eleonora Giorgi fingendosi il fantomatico Manuel Fantoni dalle altolocate conoscenze è storia del cinema e io ho sempre trovato la scena finale di una tenerezza incredibile: quando i due si rivedono dopo anni e lei lo rincorre per le scale chiamandolo Manuel, anche se sa benissimo che lui in realtà è Sergio, un semplice rappresentante, e gli chiede se ha più avuto notizie di Dustin Hoffman. Lui attacca con la commedia che De Niro lo ha invitato ad una grossa cena: «Ma io non so se mi va di andarci, a meno che……non vieni con me, e….» e lei «e baciami scemo!». Adoro Carlo Verdone!!!



Ultimo il film al quale sono più legata (tra quelli menzionati) e che trovo racconti in maniera superba la complessità dei sentimenti, dell’amore e del sesso di una generazione, quella dei trentenni, che solitamente si trova a tirare le somme e a fare finalmente i conti con ciò che c’è di non risolto:
 Sesso, bugie e videotape Steven Soderberg, 1989
Opera prima di un regista che, a mio personale parere, negli anni (e spero di essere smentita dal prossimo film) si è un po’ “sputtanato”, Steven Soderberg. Il film, che presentato a Cannes nel 1989 valse al suo autore la Palma d’oro, racconta la storia di Graham (ancora una volta il buon James Spader giovane, caruccio e disoccupato e con un taglio di capelli che farebbe inorridire qualsiasi hairstylist) un uomo che dopo una delusione d’amore ha radicalmente cambiato la sua vita, azzerando tutti i rapporti sentimentali e sessuali e rinchiudendosi in se stesso facendosi scudo di una spietata sincerità. Graham torna nella sua città natale a trovare il suo amico John, un avvocato fedifrago sposato con la bella Ann, una splendida Andie MacDowell (che io trovo una delle attrici più belle di sempre) sconvolgendo il fragilissimo equilibrio della coppia.
Non svelo più di tanto perché il film è da vedere ma c’è una scena nella quale (dopo che nella storia ne sono successe di ogni) Graham accarezza un braccio ad Ann mentre siedono l’uno vicina all’altra sui gradini del portico. Badate bene che nel film, a dispetto del titolo, si sarà visto sì e no un piccolo bacio sulle labbra, e che tutta le tensione si è consumata dialogicamente. «Sta per piovere» dice Anne, «Sta già piovendo» aggiunge Graham, e il film finisce mentre loro si avviano verso una nuova vita.



A presto.



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