mercoledì 20 giugno 2012

The Maleficent Angelina

Da poche ore circola in rete la prima immagine di Angelina Jolie nelle vesti di Maleficent nell'omonimo film che si ispira alla perfida strega de La Bella addormentata nel bosco.

La foto è dark e piuttosto inquietante, e, non so perché, a me ritorna in mente un'altro ritratto di Angelina di qualche anno fa, che cattura la quintessenza di ciò che questa splendida donna era nei primi anni della sua carriera: audace, spregiudicata, carnale e, soprattutto, anticonformista.


La foto è firmata dal grande David Lachapelle, che realizzò una celebre copertina per la rivista americana Rolling Stones.


Molti gli scatti degli amoreggiamenti porno soft con l'allora marito di Angelia Billy Bob Thorton. Il matrimonio della coppia celebrato nel 2000 e conclusosi amichevolmente nel 2003 veniva definito come "il più pericoloso d'America" (i due portavano al collo una catenina con una filetta contenente il sangue l'uno dell'altra, e parlavano spesso e apertamente del profondo legame sessuale che li univa).


E quelli che celebravano semplicemente l'esuberante avvenenza della giovane attrice:




Certo, adesso le cose sono cambiate e certe trasgressioni sembrano lontane anni luce, ma va dato atto a questa artista di aver mantenuto una certa coerenza, se non con la sua immagine, con il suo impegno umanitario che è sempre apparso sincero.


La prima foto dal set di Maleficent è piuttosto accattivante, e sembra confermare quanto alle attrici holliwoodiane ultimamente piaccia interpretare dei ruoli da cattiva classica, possibilmente di disneyana memoria.
 Una scelta, condivisa tra le altre da Julia Roberts e Charlize Theron, fatta per mostrare un altro aspetto di sé, senza uscire troppo dai binari con ruoli da vere villains, che sembra funzionare almeno dal punto di vista del marketing. Per adesso sappiamo solo che per vedere anche Angelina (che qualche anno fa coltivava l'ambizioso progetto di un biopic su Cleopatra che pare essere sfumato)  nelle vesti della strega in 3D dovremmo aspettare il 2014.

martedì 19 giugno 2012

THE FIRST NIGHT OF EVA

Non mi era mai piaciuta granché Eva Mendes. La trovavo una donna indubbiamente bellissima ma mi sembrava che faticasse un po' troppo per affermarsi.



Insomma, senza troppi giri di parole la mia impressione era che fosse una delle tante.

Questo però fino quando ho visto Last Night.




Il film è piacevole ma trascurabilissimo: una coppia sposata (Keira Knightley e Sam Wortington) si trova separata per una notte, lui è fuori città per lavoro e lei uscendo a fare colazione incontra un suo vecchio amore (Guillaume Canet). I dialoghi sono ben scritti ma non troppo incisivi, le ambientazioni eleganti ma niente di non già visto.
Eva Mendes interpreta il ruolo di una bella collega di Sam Wortington dalla quale lui è molto attratto suscitando la gelosia della moglie. La si vede poco inizialmente, in brevi flash durante una festa e durante il viaggio. Il film continua ad essere incentrato più su Keira Knightley
C'è però una sequenza nella quale Eva, con un vestito a fiori, e Sam sono seduti al bancone di un bar, nella quale lei comincia a brillare.


Dipingendo il ruolo di una donna tanto bella e seduttrice quanto sola; dice al suo collega che si ricorda di un episodio avvenuto mesi prima nel quale lui le ha sfiorato una gamba e gli domanda se lo abbia fatto di proposito. Appare disincantata ma innocente, non è assolutamente una famme fatale, anzi prima ha raccontato un aneddoto sulla sua infanzia e su sua madre ed è apparsa quasi insicura.


Si capisce che quest'uomo le piace molto, ma che è anche cosciente di non avere nessuna chance, e forse neanche la vorrebbe; è molto elegante ma porta una coda di cavallo un po' spettinata.




Vorrebbe un'avventura e non ci gira intorno, ed è molto curiosa di sapere se l'uomo che le piace sia felice del suo matrimonio, se abbia mai tradito la moglie o se ne sia ai stato tentato. Alla stessa domanda lei risponde di non aver mai tradito.
Dal bar i 2 si spostano nella piscina dell'albergo, lei è passata in camera e ha preso liquore, bicchieri e ghiaccio dal minibar. La piscina è deserta, Eva si toglie il vestito, rimanendo inspiegabilmente in sottoveste ed invita il suo amico ad entrare


Ed è allora che racconta lo stralcio della sua storia d'amore infelice, che probabilmente l'ha lasciata molto sola. Ha scoperto il tradimento del suo partner attraverso un social network (un dettaglio che le conferisce ancora più umanità) hanno litigato "come animali" dice lei, ma sono rimasti insieme, e sono stati anche molto felici finché lui è morto.

Un po' bizzarra come storia, ma il modo in cui lei la racconta e le espressioni che attraversano il suo viso la rendono verosimile.


Sono contenta di aver dato una possibilità a Last Night perché mi ha fatto scoprire, anzi, riscoprire Eva Mendes. Ho ripensato che non mi ero accorta di quanto fosse bella ne I padroni della notte, riuscendo ad essere sexy, quasi oscena ma senza essere volgare, o ne Il cattivo tenente, Ultima chiamata New Orleans in cui è una vera forza della natura.
Trovo Eva una vera bellezza latina, senza troppo fronzoli sa dosarsi bene tra il glamour e il cinema d'autore; è bella ma ammette di aver un problema con i suoi denti che per gran parte della sua vita ha cercato di nascondere mettendo una mano davanti alla bocca quando sorrideva.

Con certi attori è come con le persone: non sempre la prima impressione è quella buona.

venerdì 8 giugno 2012

La bellezza secondo Bernardo # 2

LIV
"Un tema che mi piace, e che ricorre spesso nei miei film è la maturazione di una giovane donna. Lucy (Liv Tyler) arriva quell'estate nel Chianti con un segreto e anche con una missione: scoprire chi è veramente suo padre e perdere la verginità."
Per il ruolo dei protagonista in Io ballo da sola Bernardo Bertolucci sceglie la semi-esordiente attrice americana Liv Tyler. Magnifica, innocente e dirompente come una dea pagana illumina lo schermo per tutta la durata del film con i suoi occhi, le labbra turgide, le gambe lunghissime e le mani affusolate.


Stefania Sandrelli, che nel film interpreta una matura giornalista che tiene una rubrica su questioni di cuore e che si regala un'avventura con un ventenne, ricorda così la affascinante protagonista: Liv era a uno dei suoi primi film, mi ha ricordato il mio esordio in "Sedotta e Abbandonata": impaurita ma affascinata, timida e insieme temeraria. Bernardo era con Liv come Germi era stato con me: protettivo e paterno, paziente come un maestro con una giovane al debutto nel grande cinema.



Nel film anche un'altra giovanissima attrice che farà molta strada: Rachel Weisz nel ruolo di Miranda, giovane e navigata disegnatrice di gioielli newyorchese, figlia di primo letto della padrona di casa, Sinead Cusak.



Estremamente diversa dal personaggio di Lucy\Liv, Miranda è una donna spregiudicata e al contempo infantile che conosce bene il desiderio. Non potrà non essere gelosa delle attenzioni che il suo compagno dimostrerà verso la giovane amica.


EVA

Quando ho letto nello script che il mio personaggio avrebbe indossato boa di struzzo, cappelli, occhiali da sole assumendo pose da diva ho studiato attentamente i movimenti di Greta Garbo, Marlene Dietrich e Bette Davis. Racconta la splendida Eva Green in un'intervista realizzata poco dopo l'uscita del film nel 2003.

Dichiarandosi grande ammiratrice da sempre del lavoro di Bertolucci ha detto: Considero Ultimo tango a Parigi uno dei miei film preferiti e trovo che le atmosfere di The Dreamers lo ricordino molto.





Interprete dall'incredibile avvenenza e dal fascino magnetico ha alternato blockbuster come Le Corciate e 007 Casinò Royale a film di nicchia, ottenendo recentemente grande successo con Dark Shadows di Tim Burton



TEA

26 anni performer catanese. Personalmente quando ho visto Tea Falco durante la conferenza stampa di Io e te, l'atteso ritorno di Bernardo Bertolucci presentato fuori concorso come evento speciale all'ultimo Festival di Canne, ho subito pensato a Liv Tyler, ma anche a Dominique Sanda.



Si è presentata alla stampa come artista (è anche fotografa) schiva e riservata definendo il suo lavoro col Maestro una bellissima malinconia condivisa. Con alle spalle una partecipazione a I Vicerè di Faenza ed a un episodio di Montalbano avremo sicuramente occasione di vederla ancora.


giovedì 7 giugno 2012

un tè col vampiro: La bellezza secondo Bernardo # 1

un tè col vampiro: La bellezza secondo Bernardo # 1: Mi piace molto filmare le donne, mi piace filmare i loro movimenti, il loro modo di camminare, di compiere gesti, di sorridere, di piangere...

mercoledì 6 giugno 2012

La bellezza secondo Bernardo # 1

Mi piace molto filmare le donne, mi piace filmare i loro movimenti, il loro modo di camminare, di compiere gesti, di sorridere, di piangere e di gridare. Ho sempre la sensazione di aiutarle a tirare fuori qualcosa che è dentro di loro, ma che loro ancora non conoscono. Mi fa sempre pensare ad un parto. 

Questo quello che Bernardo Bertolucci ha dichiarato a proposito delle attrici che nei suoi film, o, per meglio dire, in alcuni suoi film, sono catturate in momenti di cambiamento, di trasformazione e di nuova consapevolezza. 
Moltissime le attrici assenti da questa breve carrellata (divisa in 2 parti): Adriana Asti, che fu anche moglie del regista, Debra Winger che ne Il tè nel deserto fa vibrare lo schermo con la sua bellezza sofisticata e il suo erotismo mai celato, Bridget Fonda perfetta moglie e madre americana ne Il piccolo Buddha con indosso un paio di occhiali enormi per interpretare una insegnante di matematica, e tantissime altre. 
Ho tentato in questo caso di isolare la scelta ai personaggi femminili, e delle attrici che le interpretano, a quei momenti che, proprio per la loro forza erotica e, usando le parole del Maestro "generatrice" hanno colpito negli anni la mia fantasia.

DOMINIQUE


Dominique Sanda. Una bellezza apparentemente innocente ed eterea ma di grande forza e con un carattere quasi mascolino. Lavora per la prima volta con Bernardo Bertolucci ne Il Conformista, quando è ancora praticamente esordiente. Ecco come la ricorda la sua co-protagonista Stefania Sandrelli: Era tesa e preoccupata di sostenere bene il suo ruolo, e così ogni mattina al trucco, durante le interminabili ore di preparazione, cercavo di tranquillizzarla.


Anni dopo, nel 1976 Dominique sarà una delle protagoniste di Novecento; meno acerba e più risolta regalerà un ritratto indimenticabile di Ada la moglie di Robert De Niro, prima ragazza spregiudicata e poi schiava dell'alcol.


                                                                        STEFANIA

Una delle più grandi passioni del grande regista emiliano che tornerà a lavorare più volte con lei. Un sodalizio professionale e sentimentale che si consumerà, come ha dichiarato la stessa Sandrelli in un'intervista a Vogue dello scorso giugno, anche con dei baci che i due si sono scambiati in momenti di pausa dalle riprese dei vari set. Ecco come lei stessa definisce il loro rapporto:





Entrambi abbiamo cominciato nel cinema molto giovani. In Comune abbiamo una passione cos' grande per il nostro lavoro che sfiora l'incoscienza: per noi il cinema è un sogno, un viaggio fuori dalla realtà.




Parlando della scena de Il Conformista nella quale balla in modo provocante con Dominique Sanda: Bernardo ci preparò a lungo; quella sequenza doveva sprigionare sensualità, erotismo. Io venivo sedotta da Dominique, che aveva, nel ballo e nel corteggiamento, il ruolo maschile. Per lei era difficile entrare simbolicamente nella fisionomia di un uomo, e io cercai di aiutarla nel sedurla e nel farmi sedurre. Fu una scena molto coinvolgente, la girammo come in stato di grazia, senza imbarazzi; alla fine non si capiva più se era finzione o realtà.


MARIA


L'incontro più difficile, e quello mono risolto per stessa ammissione di Bertolucci quello con Maria Schneider la prorompente attrice francese appena 20enne alla quale viene affidato il ruolo di Jeanne in Ultimo tango a Parigi. L'esperienza le farà conoscere una rapidissima popolarità, ma anche una l'impossibilità a staccarsi completamente da quel personaggio. Bertolucci l'ha ricordata con queste parole all'indomani della sua prematura scomparsa avvenuta nel febbraio del 2011:


La sua morte è arrivata troppo presto, prima che io potessi riabbracciarla teneramente, dirle che mi sentivo legato a lei come il primo giorno e, almeno per una volta, chiederle scusa.


Scegliendo Maria dopo un lungo casting mi chiedevo se sarebbe riuscita a stare vicino a Marlon Brando senza tremare. Non solo Maria superò la prova fin dal primo giorno, ma riuscì persino a farsi coccolare oltre che da me anche da lui.


Il rapporto forte e creativo che abbiamo avuto durante le riprese di Ultimo tango si era avvelenato col passare del tempo. Maria mia accusava di averle rubato la sua giovinezza e solo oggi mi chiedo se non c'era qualcosa di vero. In realtà era troppo giovane per poter sostenere l'impatto con l'imprevedibile e brutale successo del film.


CONTINUA...