mercoledì 10 agosto 2011

Appunti Rohmeriani #1 Il raggio verde

Che bello se nella piccola sala d'aspetto della stazione di una città di mare un affascinate sconosciuto si prendesse la briga di attaccare garbatamente bottone prendendo a pretesto il libro di Dostoevsky che stiamo leggendo.
Come si suol dire "può capitare solo in un film" (anche se per fortuna io ho i miei dubbi) e in un film infatti capita: siamo alle battute conclusive de Il raggio verde e la nostra Delphine ha già attraversato tutte le tempeste emotive che una giovane donna può sopportare.


Delphine (Marie Rivière)


Il raggio verde, forse il film più conosciuto di Eric Rohmer e l'unico (purtroppo) ad aver vinto uno strameritato Leone D'oro è una pellicola che, come sempre quando si ha a che fare con qualcosa di davvero forte e importante, vanta tanti estimatori quanti detrattori. I primi ne amano la grande sensibilità e insieme la superba semplicità, i secondi sono infastiditi dalla lentezza e annoiati dall'essenzialità.
Ovviamente io sono fra coloro i quali non possono fare a meno di guardarlo almeno 5\6 volte all'anno.


Di questo film dalla trama fragile come un origami (una ragazza annoiata e un po' depressa che sogna una vacanza al mare e il grande amore) non esiste ne è mai esistita una sceneggiatura, ma tutti i dialoghi sono stati improvvisati dagli interpreti. Il tempo, come spesso nel cinema di Rohmer, è scandito come in diario con le giornate, tutte rigorosamente enumerate, che segnano il trascorrere delle emozioni di Delphine.




"Che giunga presto il tempo degli amori" è l'augurio che l'autore, prendendo in prestito le parole di Rimbaud, fa alla sua protagonista, che, come un'eroina inconsapevole affronta prove difficili per guardare dentro se stessa. Fa incontri deludenti (le amiche preoccupate per la sua malinconia, i terribili cugini di Francoise, l'odiosa nipotina, il gonzo nel parco, la svedese disinibita sulla spiaggia di Biarritz fino ai due ragazzi nel bar) e passeggia da sola. Ma il lieto fine c'è ed è il più bello, completo e commuovente di tutto il cinema di Romher perchè chi vede il raggio verde - l'ultimo raggio di sole che a volte appare prima del tramonto- riesce finalmente a vedere chiaro nei propri sentimenti e in quelli di coloro che gli sono accanto.



Romher ha dato sicuramente lo sguardo più illuminato di un uomo sui sentimenti di una donna.

A Presto!

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