sabato 19 febbraio 2011

primo post


Un tè col vampiro. Questo titolo l’avevo pensato più di un anno fa quando ho considerato per la prima volta di aprire un blog tutto mio. Mi ero fitta in capo di creare un blog nel quale mi ripromettevo di passare al setaccio la imperversante letteratura vampiresca e di creare così una sorta di compendio di usi e costumi dei “succhiasangue” dai primordi de Il Vampiro di Polidori a Breaking Down di Stephanie Meyer. Confesso che l’idea, che all’epoca mi sembrava sufficientemente buona e, lo confesso, anche un po’ paracula, mi solleticava non poco. Io di vampiri non so quasi niente, li ho frequentati troppo poco, ma volevo applicarmici con lo stesso rigore accademico col quale ho redatto la mia tesi di laurea in Storia dello Spettacolo e creare uno spazio di accurata disamina neo gotica e vampiriologica.
Il grandioso progetto fu però abbandonato (futuro incerto, proposte di lavoro poco concrete, un amore finito e una non granitica convinzione di saperci fare con la testiera del computer) e l’idea del blog è rimasta accantonata in un angolino della mia mente a candire (o forse a maturare). Poi, nei mesi successivi, un po’ per caso, sono cominciate le collaborazioni giornalistiche nelle quali tutt’ora mi cimento e per le quali, mai lo avrei pensato, mi sento portata. Forse dopotutto è vero che una briciola di consenso genera una montagna di autostima. Non lo so, ma ho deciso di ripartire da questo titolo al quale un anno fa non ho dato nessuna possibilità, mi sembra giusto e anche onesto intellettualmente verso la me stessa di allora.
Ma qua non si parlerà di vampiri, o forse sì…. in ogni caso non solo. Proverò a condividere le mie impressioni partendo dall’universo del beauty con il quale sono costantemente in contatto per il mio lavoro e che ho scoperto essere un mondo estremamente affascinante ma non solo, voglio parlare delle cose con le quali entro in contatto, che mi piacciono e che mi colpiscono.
Altro per adesso non so dire, solo che non vedo l’ora di cominciare, anche se un po’ mi spaventa.

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