mercoledì 12 dicembre 2012

TESTIMONIANZE DI PRESENZA parte 2

Seconda parte dell'incontro con Giovanna Calvenzi sull'autoritratto al femminile.

Aglae Bory




Impegnata nel raccontare il suo status di madre single, mettendo insieme i momenti topici che deve affrontare tutti i giorni, ponendo lo spettatore non nella posizione del voyeur, ma di osservatore, invitato e complice, questa giovane artista francese realizza tutti i suoi autoritratti insieme alla figlia. In tutte le immagini è rintracciabile il filo dello scatto flessibile, a ricordarci che è lei a comandare l'immagine.


Marina Cavazza




Nata a Milano e cresciuta a Roma lavora in giro per il mondo.  Dopo il trasferimento con il marito e i figli in Svizzera trasforma una sorta di straniamento in autoanalisi visiva, cercando una propria identità in una dimensione nuova. Alle spalle di questa ricerca c'è a mio avviso una sofferenza che cerca nella fotografia la ricomposizione di un momento di difficoltà.


Tomoko Sawada

Utilizza sempre e solo se stessa arrivando a fotografarsi anche con 400 identità diverse con progetti che cercano di andare alla radice dei problemi radicati nella cultura giapponese.


Molti gli studi sul rito del matrimonio, nel quale allo sposo vengono mostrate foto della futura moglie sia in abiti tradizionali che occidentali.


Una volta lei stessa mi ha raccontato di come la scuola in Giappone sia la strada attraverso la quale passa la costruzione del futuro di chiunque, in un modo abbastanza massificante. In queste foto di classe ogni bimba è interpretata da lei stessa.



Nel suo volto da eterna bambina sta la chiave di questo suo incredibile trasformismo e la capacità di interpretazione della cultura giapponese.



Moira Ricci

Da sempre impegnata a lavorare su se stessa e la sua immagine, in questa serie intitolata con l'anno di nascita e l'anno di morte di sua madre compie un itinerario inserendosi mimeticamente in immagini del passato, quasi come tentativo di esorcizzare un lutto e di tenere in vita il legame con la madre.


Ai volti, alle amicizie, alle feste, agli incontri che la madre era solita fotografare si aggiunge l'artista che si inserisce sempre in un atteggiamento di curiosità, come nel tentativo di voler capire una realtà lontana e di interpretarla.




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