domenica 24 luglio 2011

Carla avant Nicholas: una biografia a puntate sul modello dei rotocalchi estivi d'annata. Capitolo Primo

Raramente quando espirmo pubblicamente la mia ammirazione per Carla Bruni incontro il favore di chi mi ascolta.



Io sento le numerose rimostranze e la meraviglia di chi apprende il mio apprezzamento per questa donna così influente e chiacchierata e rispondo difendendo sempre con piacere la mia posizione. Sì, a me Carla Bruni piace. Mi piace proprio da sempre, mi piaceva quando portava un po' d'Italia nell'Olimpo delle super model più famose del mondo, mi piaceva quando leggevo che col suo terribile fascino non risparmiava neanche uno degli uomini che incontrava sulla sua strada e mi è piaciuta quando ha imbracciato la chitarra per suonare le sue canzoni, così intimiste, malinconiche, femminili.

Ora che ci penso però mi ricordo che la mia passione per il cinema mi portò a conoscere prima Valeria (Bruni-Tedeschi) di Carla, quando la vidi ne La seconda volta di Mimmo Calopresti

Valeria Bruni Tedeschi



un gran bel film italiano che racconta la storia di un professore universitario (Nanni Moretti –strepitoso-) che in una giornata d’inverno su di un autobus riconosce la ragazza che durante gli anni di piombo era stata processata e condannata per avergli sparato (Valeria Bruni Tedeschi). Mi aveva molto colpita l’interpretazione di questa attrice esordiente e tempo dopo lessi (su TV Sorrisi e Canzoni mi pare) che Valeria Bruni Tedeschi era la sorella della famigerata Carla Bruni, la top-model italiana che aveva messo in crisi il matrimonio tra Mick Jagger e Jerry Hall -anche lei celebre top model affacciatasi per una breve parentesi al cinema con il ruolo della sfortunata compagna di Jocker (Jack Nicholson) nel primo Batman diretto da Tim Burton (1989).

Insomma, un intreccio fatto di cinema, musica, alta moda e tradimenti che mi aveva avvinta fin dai suoi albori.
 Ma procediamo con ordine e facendo un passo indietro. Carla Bruni Tedeschi nasce a Torino il 23

dicembre del 1967, 



il padre Alberto è un facoltoso imprenditore proprietario della Ceat (Cavi Elettronici e Affini Torino) un’azienda di cavi elettrici e pneumatici e la madre Marisa è bellissima, colta e raffinata pianista e ballerina. Quando Carla ha solo 5 anni si trasferisce a Parigi con i genitori e i fratelli maggiori, Virginio e Valeria, per fuggire dal rischio di un rapimento ad opera delle Brigate Rosse. Alberto Bruni Tedeschi ha così l’occasione di dedicarsi a quella che da sempre era stata la sua più grande passione ovvero la musica dodecafonica della quale è stimato e affermato compositore.



Nella canzone Salut Marin, contenuta nel suo terzo album, Carla definisce la sua infanzia "de cristal "e la sua gioventù "de miel", e lo si può ben immaginare poiché da uno splendido palazzo in mattoni rosa nelle campagne vicino Torino si trasferisce in una lussuosissima dimora parigina a pochi passi dalla Tour Eiffel. Frequenta la scuola pubblica, dove pare che venga vessata e schernita da compagni e insegnanti indispettiti dal suo aristocratico background,

  mentre a casa sua sfilano per ricevimenti e tea-party personalità della politica e della cultura tra le più influenti (Jacques Chirac, Maria Callas..) e lei forgia la sua cultura rigorosamente da autodidatta con letture eccellenti (Stendhal, Maupassant, Proust, Sarte). Finito il liceo (italiano) si iscrive ad architettura alla Sorbona, ma il sogno di Carla è la moda.....


Continua....

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